L'inquinamento elettromagnetico e i Radioamatori
I radioamatori e le emissioni a radiofrequenzaI radioamatori italiani dopo aver superato un esame ministeriale ottengono l'autorizzazione a trasmettere su varie frequenze con una determinata potenza massima. Le frequenze assegnate vanno dalle onde corte (1.8 MHz) alle microonde (24 GHz) anche se il grosso del traffico avviene tra 3.5 e 432 MHz.
La potenza massima di alimentazione allo stadio finale del trasmettitore può essere di 500 W che mediamente corrisponde ad una potenza disponibile all'antenna di 150 - 200 W. Per quanto riguarda i ricetrasmettitori portatili, operano su frequenze di 144 e 432 MHz con potenze tra 0.5 e 5 W. Per questi ultimi, che possono essere confrontabili ai telefoni cellulari anche se le frequenze più basse di utilizzo riducono drasticamente gli effetti di assorbimento, possiamo parlare di effetti di riscaldamento limitati ad una zona di pochi centimetri nell'intorno dell'antenna che quindi hanno effetto solo sull'operatore stesso.
Date le potenze e le frequenze utilizzate, gli effetti termici sono assolutamente trascurabili e comunque inferiori a quelli dei telefoni cellulari per i quali comunque viene ad oggi escluso un effetto nocivo sulla nostra salute.
Qualche preoccupazione è stata sollevata in qualche caso, con riguardo alle emissioni di apparati più potenti collegati ad antenne poste sui tetti delle case.
Queste antenne operano sostanzialmente sulle frequenze corrispondenti alle onde corte, dove l'assorbimento dell'energia a radiofrequenza da parte dei tessuti è trascurabile (ricordiamo che l'assorbimento è proporzionale alla frequenza e diventa significativo per frequenze superiori al GHz, quindi 100 volte più alte di quelle usate dai radioamatori in onde corte). Inoltre abbiamo visto che il campo elettromagnetico varia in proporzione inversa al quadrato della distanza dell'antenna. Facendo una semplice simulazione, un trasmettitore che generi in antenna la potenza di 100 W produce un campo di circa 0,025 W/m2 a 20 metri e quindi all'interno di un locale sottostante l'antenna, tenuto conto degli assorbimenti nei muri, a stento raggiungeremmo la densità di potenza di 0,001 W/m2. Questo valore è 2000 volte inferiore a quello prescritto come limite dal Decreto Interministeriale del 2/1/1999, previsto per una esposizione continua di 4 ore al giorno.